La storia del Santuario di Graglia

L’origine del Santuario di Graglia risale al principio del secolo XVII, quando il parroco del paese, don Nicolao Velotti, ad imitazione di quanto fatto un secolo prima dal frate Bernardino Caimi sul sacro Monte di Varallo, pensò di trasformare il colle di S.Carlo sulla cui sommità esisteva da molto tempo la chiesetta dell’Addolorata in Calvario. Il progetto del sacerdote, sicuramente grandioso, consisteva nel costruire sul suddetto colle un tempio di notevoli dimensioni e partendo dalla chiesa di Campra, ben cento cappelle, ognuna delle quali contenente statue a grandezza naturale rappresentanti scene della vita di Gesù Cristo sia prima che dopo la crocifissione. I lavori ebbero inizio nel 1616 ma, morto don Velotti, nonostante il generoso concorso della popolazione di Graglia ed il valido appoggio della casa di Savoia, procedettero a rilento. Nel 1624 si iniziò la chiesa di Campra e solo nel 1655, su idea del parroco Agostino Del Pozzo, venne deciso di elevare sul colle della Divina Bontà, su cui già sorgeva una cappella dedicata alla Madonna di Loreto, un grandioso tempio con annesso ricovero per i pellegrini. La benedizione della prima pietra ebbe luogo il 20 settembre 1659 ma, a causa delle continue guerre di quei tempi, il progetto dell’ingegnere Arduzzi subì lunghissime soste. Esso riprese nel 1760 grazie al parroco don Carlo Gastaldi il quale riuscì ad ottenere notevoli oblazioni dai fedeli. Nel giro di pochi anni la struttura acquistò quello che è il suo aspetto attuale, con pianta a croce greca di 42 m. per 32 m. culminante nella cupola ottagonale alta 38 m. da terra. Al tempo della Rivoluzione Francese, il Santuario di Graglia venne considerato opera di pubblica utilità ed affidato ad un comitato di beneficenza che lo convertì in un collegio convitto nel 1805. Nel 1814, con il rientro a Torino del Re Vittorio Emanuele I, il Santuario riacquistò la sua originaria natura di luogo di devozione. Nell’anno 1828 si effettuò lo spostamento della Cappella Lauretana nel luogo ove ora è situata e venne edificato lo splendido altare intagliato in marmo opera del maestro Catella di Lugano. Lo splendido, e tuttora funzionante, organo è opera di Carlo Bossi di Bergamo che lo installò nel 1839. L’organo è uno dei migliori esistenti in Piemonte.. Nel 1840 si aggiunse un terzo piano alla struttura destinata all’accoglienza dei pellegrini e si effettuò, grazie alla generosità della signora Anna Belletti, il tracciamento della bellissima passeggiata intorno al Santuario. Dal 1869 al 1887 si ultimò la facciata sud-est del fabbricato, rimasta fino ad oggi immutata nella sua maestosità. Nel 1906 si costruì l’attuale locale destinato a bar-ristorante. Negli anni ’30 infine si ebbe l’abbattimento del primitivo muro delimitante il chiostro del Santuario e la creazione dell’attuale giardinetto della Madonna, caratterizzato dallo splendido “burnel” in pietra. Dell’antico progetto sono state riportate all’originale valore dopo accurati e validi restauri, le 4 cappelle che narrano episodi della vita di cristo, con statue a grandezza d’uomo in cotto policromo.

Da vedere:

  • La visita al Santuario inizia dalla Basilica con la sua cupola ottagonale decorata nel 1870 da Fabrizio Galliari.
  • Notevole il quadro del pittore Mauro Picinardi di Bergamo, eseguito nel 1785, posto sopra l’altare maggiore e raffigurante il “Transito di S.Giuseppe”.
  • L’altare maggiore, ideato dal gragliese Perratone ed intagliato in marmo dal maestro Catella di Lugano.
  • All’ingresso della Cappella della Madonna di Loreto, vi è uno stupendo quadro ex-voto alla Vergine Lauretana, realizzato nel 1717 dagli abitanti di Graglia in ringraziamento per la scampata pestilenza.
  • La Cappella degli Esercizi o della Buona Accoglienza, da poco restaurata, è ricca di affreschi prospettici del XVIII secolo.
  • Le quattro cappelle del Sacro Monte annesse al santuario e recentemente restaurate. Edificate tra il 1664 e il 1684, sono dedicate alla nascita di Cristo e all’adorazione dei Magi, alla Presentazione di Gesù al Tempio e alla Circoncisione.
  • All’esterno della Basilica, nel cortiletto della Madonna, le due meridiane artistiche e lo splendido “burnel” (fontana) in pietra.
  • Da segnalare anche la Biblioteca del Santuario, ricca di volumi antichi di secoli e perfettamente conservati.
  • Nei pressi del Santuario si può visitare la chiesa di San Carlo, quella che doveva essere il culmine del progettato sacro Monte, e il cimitero, raggiungibile attraverso una strada panoramica.
  • In località Colma di Mombarone a 2312 m. s.l.m., il Rifugio omonimo, meta di visitatori e alpinisti durante la stagione estiva, in grado di dare vitto e alloggio a 25 persone. La struttura, di proprietà della Pro Loco di Graglia Santuario.
  • Infine il Monumento a Cristo Redentore dominante la vetta del Mombarone a 2372 m. s.l.m., ricostruita dalla Pro Loco nel 1991 sulle rovine del precedente, già edificato nel 1901 e distrutto da un fulmine nel 1948.

 

Ispirandosi a S. Carlo Borromeo, nel 1615 D. Nicolao Velotti pensò di realizzare un sacro Monte con 100 cappelle, di cui proprio centesima la “Cappella del Redentore” al Mombarone: sogno che si realizzò nel 1900, grazie all’iniziativa promossa da Papa Leone XIII.
Nel 1620 fece scolpire a Torino la Sacra Effige della Madonna di Loreto. Abbiamo celebrato il 400′ Anniversario il 21 Giugno 2020 con l’Arcivescovo di Loreto, Mons. Fabio Dal Cin. Il Santuario di Graglia in quella occasione è stato aggregato al Santuario della Santa Casa di Loreto.

Questa Statua della Madonna, collocata nella Santa Casa di Loreto nella notte tra il 22 e il 23 maggio 2019, è segno di famigliarità a suggello del gemellaggio.
In occasione del 30. Anniversario della ricostruzione del Monumento del Cristo Redentore, nell’anno del Giubileo Lauretano viene donata con riconoscenza alla Pro Loco del santuario e agli Alpini di Graglia.
Maria vegli su tutti coloro che salgono alla montagna, ci protegga e ci benedica!

Santuario di Graglia
9 Ottobre 2021

Il Rettore
d. Eugenio Zampa


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Associazione Turistica
Pro Loco Santuario di Graglia

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